Quale tecnologia utilizzare per identificare e tracciare i prodotti industriali
03-06-2021
Garantire la tracciabilità e l’identificazione delle parti e componenti del prodotto industriale, oltre ad essere un obbligo di legge e/o una specifica di fornitura in determinati settori, rappresenta un’importante opportunità di crescita e valorizzazione per l’azienda ed i suoi prodotti.
Per rispondere in maniera ottimale a questi requisiti e per sfruttare al meglio queste opportunità, la scelta della tecnologia di marcatura più appropriata assume un ruolo cruciale: si tratta infatti di calibrare in modo coerente un investimento che ha un impatto diretto sia sul prodotto che sul processo produttivo.
Diventa quindi fondamentale analizzare molto accuratamente ogni singolo aspetto che incide su questa scelta:
• ASPETTI TECNICI DEL PRODOTTO: caratteristiche fisiche (dimensioni, peso, tipologia di materiale, durezza, ecc.) e livello di complessità (se ad esempio il prodotto è un pezzo unico, o se è costituito da più parti/componenti, e via dicendo).
• ASPETTI TECNICI DEL PROCESSO: livello di produttività richiesto (output per unità di tempo), numerosità e livello di complessità delle informazioni da gestire, numero di fasi in cui viene richiesta l’esecuzione della marcatura, ecc.
• ASPETTI “COMBINATI”: in quale posizione deve essere effettuata la marcatura, quanto è grande la superficie da marcare (anche in rapporto alle informazioni che occorre inserire), e così via.
Ci sono poi degli ALTRI ELEMENTI che devono essere attentamente presi in considerazione:
• Quanto deve essere profonda la marcatura (in alcuni casi occorre conformarsi a requisiti specifici)
• Qual è il tempo massimo per effettuare la marcatura
• Quanto grande è lo spazio a disposizione nel layout produttivo
• Eventuali tematiche di rumorosità, valenza estetica, ecc.
Tra le varie tecnologie di marcatura industriale attualmente disponibili, quelle che garantiscono l'applicazione di una marcatura indelebile (quindi funzionale all’identificazione e tracciabilità di prodotto) sono:
• La marcatura a MICROPERCUSSIONE (detta anche “micropunti”) o A GRAFFIO, effettuata attraverso un punzone che deforma meccanicamente la superficie da marcare;
• La marcatura LASER, effettuata attraverso un fascio collimato di energia emesso da un'apposita sorgente, che altera la struttura molecolare della superficie da marcare.
Attraverso l’analisi degli aspetti sopra riportati, sia presi singolarmente sia valutando le interazioni reciproche, si può determinare quale tecnologia di marcatura è possibile (o più opportuno) applicare.
Alcune tipologie di produzione (come ad esempio le ruote ferroviarie, o i telai per i veicoli) presentano caratteristiche abbastanza standardizzate, che richiedono tecnologie ben definite e consolidate, mentre in altri casi occorre effettuare delle valutazioni ad hoc per individuare la tecnologia più adatta.
In generale, le tecnologie di marcatura industriale a micropercussione e laser presentano peculiarità specifiche:
• La marcatura industriale laser può raggiungere livelli di produttività estremamente elevati, garantisce una maggiore visibilità della marcatura (grazie all’alto contrasto cromatico), e minimizza l’impatto sulla superficie del prodotto (questa tecnologia non genera il contatto diretto con la superficie da marcare), con conseguenze positive anche sul livello di rumorosità. Richiede inoltre una manutenzione molto ridotta nel tempo.
• La marcatura industriale a micropercussione presenta una maggiore semplicità di installazione e minimizza gli scarti di lavorazione (che nella stragrande maggioranza dei casi sono pari a zero), oltre ad essere generalmente più economica.
Attraverso la combinazione di tutti questi aspetti (di prodotto, di processo, operativi e tecnologici) diventa possibile individuare con precisione la tipologia di marcatrice industriale che massimizza il rendimento ed incrementa il valore aggiunto della tracciabilità ed identificazione dei prodotti industriali.